Complici alcuni familiari ed amici che sono venuti a trovarmi, durante queste vacanze di Natale ho avuto l’opportunità di (ri)fare tappa in alcune delle più belle località della meravigliosa regione che mi ospita da 2 anni, il Friuli Venezia Giulia, una regione che dal mare alla montagna, passando per la collina, non si fa mancare davvero niente. In alcuni dei posti, come Trieste, Cividale e Grado ero stata già svariate volte, ma è stata la prima volta che ho potuto apprezzare le bellezze di Sauris, una delle mete turistiche più gettonate per gli amanti degli sport invernali.
Sauris è un paesino di circa 400 abitanti a oltre 1200 metri di quota (il comune più alto della regione) ed è noto per i suoi salumi, la sua ricotta affumicata e la birra. Al di là del paesaggio mozzafiato e delle prelibatezze irresistibili, quello che maggiormente mi ha affascinato di Sauris è la sua storia ed il suo patrimonio etno-linguistico.
Secondo la tradizione, il paese è stato fondato nel tredicesimo secolo da due soldati tedeschi che, stanchi della guerra, decisero di rifugiarsi nella natura incontaminata di Sauris. A causa delle difficili condizioni geografiche, il paese rimase a lungo isolato. Si narra infatti che per andare nel villaggio più vicino non ci volevano meno di 4 ore di cammino. Per via del suo isolamento, si svilupparono tradizioni indipendenti da quelle nella zona circostante. In particolare prese forma la lingua saurana, un mix tra tedesco antico originariamente parlato nel sud della Baviera, friulano ed italiano.
Nel ventesimo secolo la lingua saurana è stata oggetto dell’attenzione di molti linguisti che, grazie ai loro studi, hanno ricavato importanti informazioni non solo sul saurano, ma anche sull’evoluzione di quello che è poi diventato il tedesco moderno. Dopo alcuni anni di declino, dagli anni ’60 la lingua saurana gode di una rinascita grazie ad un processo di recupero, tanto che oggi esistono dizionari italiano-saurano e testi redatti in questa interessante lingua.
Ecco alcune parole nella lingua saurana:
- Buongiorno – Guetn tokh
- Buonasera- Guetn tcnos
- Ciao – I griessedi
- Grazie mille – Schoane gedonkhet
- Arrivederci – Der sehnsi
- Sauris – Zahre
Per approfondimenti: http://www.sauris.org/
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