Il kit dell’interprete previdente – 1

Essere preparati per ogni evenienza perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: ecco la regola numero 1 per essere un bravo interprete. Provate a parlare con qualsiasi interprete: sfido chiunque a trovarne uno che non abbia da raccontare aneddoti tragicomici su situazioni lavorative che hanno preso pieghe inaspettate. Purtroppo, come dice la parola stessa, l’imprevisto è imprevedibile, quindi la nostra unica arma di difesa è arrivare preparati ad ogni incarico per limitare i danni per quanto possibile.

Per preparazione intendo soprattutto un’approfondita ricerca linguistico-terminologia ed uno stato mentale adeguato, ma non è tutto. Come molti professionisti, anche gli interpreti hanno i loro ferri del mestiere. In questo post, che sarà suddiviso in due parti per evitare di essere eccessivamente lungo, vorrei parlare degli strumenti che non devono mai mancare nel kit dell’interprete previdente e farò una distinzione tra quelli generici, utili per qualsiasi situazione lavorativa, e quelli specifici per l’interpretazione simultanea.

Il kit generico

Laptop – per consultare i documenti e il glossario che avremo preparato per l’evento che siamo chiamati a interpretare e fare ricerche terminologiche. Mi raccomando: mai commettere l’errore fatale di dimenticare il cavo di alimentazione!

Stampe – anche se abbiamo tutto sul laptop, nel caso in cui la tecnologia decida di piantarci in asso sul più bello, è bene avere una stampa almeno delle cose vitali: programma della giornata (se esiste) e glossario, ma soprattutto indirizzo in cui si terrà l’evento in cui siamo chiamati a lavorare e numero di telefono dei referenti da contattare in caso di emergenza.

Carta e penne in abbondanza – sarò esagerata, ma io senza il mio blocco di consecutiva non vado da nessuna parte! Oltre che durante una consecutiva ovviamente, potrebbe essere fondamentale avere la possibilità di prendere appunti anche durante una trattativa (tipicamente, per scrivere i numeri ed essere assolutamente sicuri che siano chiari per tutti) e una simultanea (per suggerire un termine al(la) collega o per prendere appunti durante un briefing dell’ultimo minuto).

Acqua e spuntino – non possiamo dare per scontato che dappertutto verremo accolti con un banchetto luculliano. Per evitare di non riuscire più a parlare tanto abbiamo la gola secca o che il brontolare del nostro stomaco faccia da sottofondo musicale, è bene essere previdenti.

Biglietti da visita – la probabilità che dei potenziali clienti partecipino all’incontro in cui siamo stati reclutati è molto alta quindi è bene sfruttarla al meglio. Se durante la pausa caffè un collega o un delegato ci chiedono i nostri contatti perché in futuro potrebbero avere un progetto per noi è bene essere preparati. Sì, certo, si può sempre ricorrere all’antica tecnica del numero di telefono scritto sul fazzoletto (o sulla mano per i più nostalgici), ma è molto più rapido, efficace e professionale avere a portata qualche biglietto da visita.

Rimedi per il mal di testa – ascoltare e parlare per ore stanca e non è raro ritrovarsi con un bel mal di testa a metà giornata. Se questo succede, è bene avere una medicina o qualsiasi altro rimedio efficace perché è difficile arrivare a fine giornata mantenendo la concentrazione necessaria per tradurre quando ci sembra che qualcuno ci stia martellando la testa.

Per oggi è tutto, ma nel prossimo post mi sofferemerò sugli strumenti che, insieme ai precedenti, costituiscono il kit per l’interpretazione simultanea.

Emanuela Cardetta
Emanuela Cardetta

Sono un’interprete di conferenza e traduttrice di italiano, inglese, francese e slovacco. Il mio lavoro è aiutare persone che non parlano la stessa lingua a comunicare tra loro in maniera efficace.

Chi sono
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