Quando vado all’estero sono abbastanza abituata a vedere qualche tocco di italianità, almeno in apparenza: ovunque ci saranno sempre pizza, pasta, espresso, cappuccino, gelato, le canzoni di Toto Cutugno e di Albano e in alcuni casi anche panini (che ovviamente al plurale sarà paninis), latte (pronunciato latei), ciabatta (pronunciato chiabatta), tortellini (con la variante tortollini).
Ma mai avrei immaginato che in Slovacchia avrei trovato così tanti riferimenti all’Italia. Ecco una lista di quelli che ho trovato in appena 10 giorni: un ombrello di marca Piove, un negozio di abbigliamento chiamato Splendida ed uno chiamato Essere, un giornale dal titolo Nota Bene, lo zucchero Paparazzi, il caffè Dolce Positivo, le patatine Senza, le sedie Sedya. Oltre a questo, ho assistito ad uno spettacolo teatrale durante il quale è stata riprodotta una canzone italiana (a me totalmente sconosciuta, ma questo non è importante).
Sembrerebbe quindi che in Slovacchia l’Italia desti un certo fascino – ho pensato lusingata. Questo almeno fino a ieri sera, quando ho scoperto che in slovacco esiste il modo di dire “Ty si Talian” (traduzione letterale “Tu sei italiano”) che equivale a “Sei tardo nella comprensione”. Come non detto – ho pensato avvilita.
clara
Posted at 20:14h, 12 Ottobresecondo me gli slovacchi non sono gli unici a pensarla così, a me il rital francese ha sempre fatto pensare per assonanza a “ritardato”.
emanuelacardetta
Posted at 20:15h, 12 Ottobre🙂 Fantastica!