La pigrizia mentale non è una caretteristica conciliabile con il mestiere dell’interprete: la curiosità è un prerequisito fondamentale, perché per riuscire a fornire un servizio di interpretazione di qualità c’è bisogno di studiare e aggiornarsi continuamente in diversi campi. Eccone alcuni.
Competenze linguistiche
E qui siamo all’ABC: ogni interprete deve conoscere in maniera approfondita le sue lingue di lavoro. Ma una lingua è un po’ come una caldaia: ha bisogno di continue manutenzioni, altrimenti non funziona più. Un interprete deve aggiornare e arricchire costantemente le sue lingue di lavoro, anche e soprattutto la sua lingua madre, altrimenti finisce irrimediabilmente per perderle. La buona notizia è che per fare “manutenzione linguistica” ormai ci sono possibilità infinite anche per chi ha poco tempo, spesso anche molto divertenti, come leggere giornali o libri, guardare la propria serie TV preferita, ascoltare musica o podcast, ecc.
Competenze tecniche
Per competenze tecniche intendo la padronanza delle tecniche di interpretazione: in particolare l’interpretazione simultanea e consecutiva. C’è bisogno di esercizio frequente anche in questo ambito. Ad esempio la tecnica della consecutiva è utilizzata sempre meno frequentemente perché richiede quasi il doppio del tempo rispetto alla simultanea. Proprio per questo è importante non smettere di fare esercizio di interpreteazione consecutiva: in caso contrario dimenticheremmo la tecnica e non riusciremmo a utilizzarla quando viene richiesta (o quando l’impianto audio della simultanea smette di funzionare di punto in bianco!). Per fare esercizio di interpretazione simultanea e consecutiva lo spettro delle possibilità è molto ampio: è possibile esercitarsi individualmente, utilizzando le moltissime risorse online o, in alternativa, “dal vivo” con altri colleghi. Ecco alcuni gruppi di esercizio:
- IBPG a Bruxelles
- PIPS a Parigi
- REPRIS a Madrid
- Leeds EN IT Practice Week
- WISE a Valencia e Bruxelles
Cultura generale e attualità
Gli interpreti non possono permettersi di trascurare l’attualità perché irrompe quotidianamente nel nostro lavoro: vengono nominati continuamente personaggi politici, luoghi di battaglie, artisti e scrittori, ma non bisogna neanche trascurare la cultura considerata meno “alta” perché non è insolito che vengano citati risultati calcistici, canzoni, videogiochi e serie TV. Come ho sentito dire a un interprete di grande esperienza: bisogna leggere il giornale dalla prima all’ultima pagina, comprese le pagine sportive. Oltre a essere informato sull’attualità, un interpete deve essere anche un po’ tuttologo per riuscire a orientarsi nell’infinita varietà di tematiche che si trova ad affontare. Anche in questo caso gli strumenti a nostra disposizione per accrescere le nostre conoscenze trasversali sono infiniti. I miei preferiti sono i MOOC (in particolare utilizzo le piattaforme Coursera e Future Learn).
Preparazione pre-conferenza
Qualche settimana fa ho scritto un post sulla preparazione che precede ogni conferenza. Sì, perché per parlare il giorno prima di oftalmologia e il giorno dopo di shampoo anticaduta non c’è spazio per l’improvvisazione: senza uno studio approfondito non si va molto lontano. Tra l’altro, in termini di tempo, la preparazione pre-conferenza è forse l’attività che occupa la maggior parte del tempo di un interprete.
Competenze informatiche
Pur non arrivando al livello dei nostri cugini traduttori, molto più smanettoni di noi, nonché maestri nell’utilizzo dei CAT tools, anche noi interpreti dobbiamo cercare di rimanere al passo con la tecnologia, che può fornirci ottimi strumenti di lavoro come: programmi per fare ricerca, programmi per la gestione della terminologia, IPAD per prendere appunti in consecutiva, cuffie, sito internet / blog professionale, ecc.
Competenze amministrative
Inspiegabilmente 🙂 questo settore è quello meno entusiasmante dal mio punto di vista, ma sono convinta che come interpreti non possiamo permetterci di trascurare questo campo perché è una parte importante del nostro lavoro. Un interprete deve essere informato sulle novità amministrative, perché ahimé non viviamo di aria e per riuscire a pagare le bollette dobbiamo sapere qual è la nostra aliquota Irpef, come si emette una fattura elettronica e se (e dico se) ci sono detrazioni previste per il nostro regime fiscale.
Insomma…
Fare l’interprete è un po’ come rimanere sempre a scuola perché è una professione che impone uno studio costante e la fiammella della curiosità sempre accesa, ma è proprio questa una delle caratteristiche che secondo me la rendono più affascinante.
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